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Lunedì, 01 ottobre 2018
Mancano 99 giorni: 10 cose che devi sapere sulla fatturazione elettronica tra privati
Dopo l’introduzione
della fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione,
è giunto ora il momento di quella tra privati. Il primo gennaio 2019
ne segnerà il debutto, con un anticipo per alcune categorie.
1. Il nucleo
normativo originario della fattura elettronica sta nella Direttiva
2014/55/UE del 16 aprile 2014 relativa alla fatturazione elettronica
negli appalti pubblici. Questa direttiva fissava obiettivi e spiegava le
motivazioni che, poi, hanno portato l’Italia a scegliere il formato
proprietario FatturaPA.
2. Il passo successivo
è stato quello di approvare in Italia l’obbligo della fatturazione elettronica
anche tra privati. Con quali reali obiettivi? Combattere l’evasione
fiscale, in particolare nel campo dell’IVA, e semplificare i procedimenti
fiscali per ridurre anche la portata degli adempimenti.
3. La fattura
elettronica è diventata obbligatoria tra privati dal 1 luglio 2018 per le cessioni
di benzine o gasolio per autotrazione e per le prestazioni rese da
subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici (a eccezione
delle cessioni effettuate presso gli impianti stradali di distribuzione, per le
quali l'obbligo decorrerà dal 1° gennaio 2019). E’ questo il primo step in
relazione alle scadenze di adozione del provvedimento. Risulta chiara la
volontà di far emergere eventuali frodi.
4. Il secondo step
prevede la fattura elettronica obbligatoria da settembre 2018 nei confronti dei
soggetti extra-UE per quanto riguarda le fatture emesse in ambito tax free
shopping: la motivazione qui è la volontà di incentivare il commercio
internazionale, con il fine di invogliare i consumatori e implementare così
la portata dell’industria turistica.
5. Terzo step:
fattura elettronica obbligatoria dal 1 gennaio 2019 per tutte le operazioni tra
privati, persone fisiche e giuridiche. Questo apre definitivamente una fase
nuova e non si torna davvero più indietro. Va ricordato che l’eventuale
emissione della fattura in formato cartaceo è da ritenersi inesistente e
il documento come non emesso.
6. Cosa rischia chi
non si adegua? In riferimento alle suddette scadenze di decorrenza dell’obbligo
di emissione della fattura elettronica giova ricordare che, in caso di
inosservanza, trovano applicazione le sanzioni previste dall’articolo 6 del
Decreto Legislativo n. 417/97 che dispongono una sanzione
amministrativa compresa tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa
all’imponibile non documentato in maniera corretta o registrato nel corso
dell’esercizio.
7. In cosa è
diverso il “Sistema Italia” nell’ambito delle fatturazioni tra privati? Tra i
diversi modelli di fatturazione elettronica possibili, l’Italia ha selezionato
quello noto come il “Clearance Model” ovvero il modello che prevede lo
scambio di documenti fiscalmente rilevanti tra cliente e fornitore attraverso
un sistema pubblico gestito dalle autorità fiscali nazionali.
8. Come funziona la
fatturazione elettronica tra privati? Per consentire l’invio delle fatture
elettroniche tra privati, l'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione di
tutti i contribuenti titolari di partita IVA il SdI, Sistema di
Interscambio, creato per la fatturaPA. Su ogni fattura elettronica, creata
in XML, deve essere apposta la firma digitale e la marca temporale, per
garantirne l'integrità e l'autenticità; ogni fattura, attiva o passiva, va poi
conservata digitalmente per un periodo di 10 anni.
9. Quali sono le
soluzioni informatiche in grado di supportare le aziende in questo nuovo
processo? Le principali software house stanno aggiornando i propri ERP per
adeguarli alle richieste della nuova normativa: fatture in formato XML
con i dati necessari, firma digitale e marca temporale, invio al SdI gestendo
le notifiche di accettazione o di scarto.
10. Il supporto di
società informatiche può dare una risposta alle esigenze delle aziende anche
per quanto riguarda la conservazione sostitutiva delle fatture
elettroniche ottemperando agli oneri e alle responsabilità previste, quali
la nomina di un responsabile aziendale per la conservazione sostitutiva, la
registrazione di un certificato digitale, la redazione di un manuale di
conservazione, la creazione di volumi di conservazione con marca temporale.